Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma | Le Riforme degli Ultimi Borbone - Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma
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Le Riforme degli Ultimi Borbone

Le riforme degli ultimi Borbone

La morte di Maria Luigia, alla fine del 1847, comportò la restituzione degli stati parmensi ai discendenti dei Borbone Parma, sistemati provvisoriamente dai trattati di Vienna nel Ducato di Lucca. Dopo i moti del 1848, salì al trono il giovane Carlo III di Borbone, che tra i suoi primi atti (2 ottobre 1849) decise d’ingerirsi nei contenuti della didattica, imponendo ai professori della sezione di Architettura di insegnare tutti gli stili storici, dal Medioevo al Settecento, oltre a quelli classici.

Sotto la reggenza di Luisa Maria di Borbone, nel gennaio del 1855, un pittore localmente molto affermato (e attivo nei moti risorgimentali), Francesco Scaramuzza, propose un nuovo modello di organizzazione degli studi accademici che giunse alla redazione di un nuovo statuto, approvato dalla reggenza l’anno successivo.

Il premio di pensione per i vincitori dei concorsi (aumentato a lire 2000 per due anni a Roma) diventò biennale a rotazione per le tre arti, ma le norme restarono vigenti per un periodo breve poiché l’annessione dei ducati al regno costituzionale dei Savoia portò all’unificazione delle tre accademie emiliane di Parma, Modena e Bologna, dotate di nuovi statuti e regolamenti.

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