Dopo gli studi fondamentali di Glauco Lombardi sull’arte del Sette e Ottocento a Parma, nonché quelli di Henri Bédarida sui rapporti tra Parma e la Francia nel Settecento, la rivalutazione critica del fenomeno accademico operata dalla critica nel secondo Novecento, ha incentivato anche per il caso parmense alcune occasioni di approfondimento e divulgazione, promosse soprattutto dalle tre istituzioni originate dall’Accademia settecentesca. Oltre ai cataloghi delle mostre nel bicentenario della fondazione (1952), sui concorsi (1979) e sull’arte a Parma dai Farnese ai Borbone (1979), due volumi hanno indagato i saggi di pittura, architettura e composizione: quello di Antonio Musiari, dedicato al periodo tra l’occupazione francese e la Restaurazione (1986), e quello curato da Marco Pellegri con i verbali accademici del Settecento (1988), ai quali si è aggiunta più di recente un’opera celebrativa della storia dell’istituto (2007).
Nel corso del Novecento, inoltre, numerosi studiosi hanno indagato i dipinti e i disegni vincitori, in contributi critici di varia portata: Giuseppina Allegri Tassoni, Giuseppe Bertini, Giuseppe Cirillo, Giovanni Copertini, Lucia Fornari Schianchi, Giovanni Godi, Alessandro Malinverni, Carlo Mambriani e gli autori delle schede del volume sul Settecento nel catalogo della Galleria Nazionale di Parma.