Durante il periodo di occupazione napoleonica gli ostacoli per le attività didattiche dell’Accademia furono numerosi. Soltanto dopo il 1803 si ebbe la ripresa di qualche corso, ma l’Accademia venne declassata a scuola municipale di pittura e foca fortuna ebbero i tentativi di ripristinare i concorsi interni (1803 e 1805) e quelli internazionali di Pittura e Architettura (1805). Ciò nonostante, il consesso di artisti e la sua sede nel palazzo della Pilotta rimasero durante questa parentesi quasi ventennale il principale riferimento per la vita artistica della città e del circondario, garantendo la formazione di molti giovani, alcuni dei quali destinati a divenire durante la Restaurazione i protagonisti dell’arte parmense.