Nei propositi dei fondatori l’Accademia di Parma doveva mostrare all’Europa il prestigio artistico e culturale dei ducati e favorire la formazione in loco di artisti per il servigio della corte, i cui primi artisti (Petitot, Baldrighi, Boudard e Ravenet) vi insegnavano le rispettive discipline, previo un corso di base e comune di disegno del nudo, accompagnato da lezioni di ornato, storia e mitologia, anatomia e prospettiva). Strumenti privilegiati al servizio di questa doppia finalità furono i concorsi del nudo e di composizione in disegno e bassorilievo (riservati ai soli allievi interni), e quelli di Architettura (dal 1757/58) e di Pittura (dal 1760), aperti agli allievi e a tutti gli artisti esteri. Tali concorsi furono indetti annualmente – con riscontri alterni per quantità di iscritti e qualità delle opere – fino al 1796, quando furono sospesi a causa dell’ingresso delle truppe francesi a Parma. I lavori premiati in ogni classe restavano per statuto all’Accademia, che negli anni raccolse così una pregiata raccolta artistica che proponeva ai proprî allievi sotto forma di modelli. I quadri superstiti si trovano oggi esposti alla Galleria Nazionale di Parma, i disegni di architettura sono conservati – insieme ad alcuni bassorilievi – presso il Liceo artistico “Paolo Toschi” di Parma, erede delle funzioni didattiche dell’antica Accademia, mentre un nucleo di disegni del nudo è nelle raccolte grafiche della Biblioteca Palatina di Parma.